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Travel Bug o malattia del viaggiatore, cos'è e quando sai di averlo

Ti è mai capitato di avere l'ansia per quando non hai nessun volo prenotato? Avete mai sentito parlare del Travel Bug o Wanderlust, scopriamo cosa sono...



Cos'è il Travel Bug

Ogni viaggio che facciamo durante la nostra vita ha un enorme potere di cambiarci. Se ami viaggiare come me, quando torni nella tua città, con la tua solita routine, con le stesse persone intorno a te e la "finta libertà" che inizialmente pensi di avere nella tua vita, ti renderai conto di quanto eri veramente felice, libero e soprattutto vivo mentre ti trovavi dall'altra parte del mondo.



Prova a immaginarti questo: Sei appena tornato da un lungo viaggio, hai visto nuovi posti, incontrato nuove persone, culture, hai vissuto esperienze che non avresti mai immaginato e ogni singolo giorno era un'avventura che ti metteva in gioco. Il viaggio è finito, sei tornato a casa, stanco ma felice con la tua mente piena di ricordi incredibili che avranno per sempre un posto speciale nel tuo cuore. Ricordi il senso di libertà e di eccitazione che hai provato mentre eri via, quindi chiudi gli occhi e inizi a sognare ad occhi aperti ma all'improvviso un senso di ansia inizia a crescere dentro di te e ti fa subito sentire il ​​bisogno di prenotare un nuovo viaggio e fuggire dalla tua vita di tutti i giorni ancora una volta. Ti suona familiare?


Risultato: Beh... ti sei ammalato con il Travel Bug!


Per spiegare cosa sia farò riferimento alla parola 'Wanderlust'. La definizione ufficiale del termine tedesco "Wanderlust" si traduce come "un forte desiderio di viaggiare" e si riferisce a "persona consumato dal desiderio di viaggiare". In italiano è invece meglio conosciuto come la malattia del viaggiatore. Il Wanderlust però è molto più complesso. Chi ama viaggiare ed è alla costante ricerca di nuove sfide e avventure, senza alcun dubbio prima o poi prenderà il famigerato Travel Bug, non c'è modo di sfuggirgli ed è anche altamente contagioso! Ovviamente tutti adorano una bella vacanza e un po' di tempo lontano dal lavoro, ma per coloro che sono stati contagiati dal Travel Bug, viaggiare diventa letteralmente parte della vita di tutti i giorni, una fonte d'ispirazione per tutto ciò che si fà. Quando sei un viaggiatore (non un turista, c'è un'enorme differenza) sei sempre un viaggiatore, in ogni istante della tua vita.

Tuttavia, questo senso di Wanderlust però potrebbe anche emergere, non solo dall'amore per i viaggi e l'avventura, ma anche da altro. Molti viaggiatori a tempo pieno, ad esempio, hanno deciso di lasciarsi tutto alle spalle e andare in giro per il mondo dopo un grande evento nella loro vita, come ad esempio la morte di una persona cara, una storia finita o altro. Altri hanno iniziato a viaggiare semplicemente perchè reputano noiosa la vita che conducevano e hanno deciso di dargli una svolta e provare qualcosa che in pochi hanno il coraggio di fare.

Il senso di frustrazione che alcuni hanno nei confronti della vita quotidiana, come ad esempio un lavoro che non piace, un rapporto di coppia che magari non li rende felice, e anche le stesse ideologie dei paesi occidentali dove tutto ciò che facciamo è fortemente legato a un'idea di vita ben specifica. Veniamo al mondo, ci diplomiamo, ci laureiamo, troviamo un buon lavoro, ci fidanziamo, ci sposiamo, e poi si inizia a pensare ai figli, senza mai riflettere sul fatto che non tutti hanno in mente lo stesso percorso di vita (oltretutto, ci tengo ad aggiungere che tutto ciò appena citato si può anche ottenere viaggiando se lo si vuole davvero!).

Solo perché si hanno aspettative diverse dal resto della società, questo non significa che si è sbagliati e gli altri sono giusti o viceversa, significa semplicemente che ciò che rende felice alcuni di noi magari non rende felice qualcun'altro. La felicità ha diverse forme e colori per ognuno di noi e per coloro che hanno catturato il Travel Bug, la felicità è esplorare il fantastico mondo in cui viviamo, una nazione dopo l'altra.


Quanto dura il Travel Bug

C'è solo una risposta: se lo prendi è la fine. Non si torna indietro e non c'è modo di liberarsene. La malattia del Travel Bug o del viaggiatore è semplicemente PER SEMPRE!



La storia di quando sono stata contagiata con il Travel Bug

Era un'altra fredda e piovosa giornata a Londra nel 2015 quando io e due amiche abbiamo deciso di visitare la Thailandia. Prima di quel viaggio ero già stata in giro per l'Europa, ma quello sarebbe stato per me il mio primo viaggio lungo e quindi anche il mio primo volo internazionale. Un enorme Airbus ci aspettava all'aeroporto di Heathrow pronto per portarci a Bangkok. Bene, quel viaggio ha avuto il potere di cambiarmi. L'eccitazione e la voglia di scoprire appena atterrate a Bangkok era qualcosa di davvero strano, sin dal primo giorno tutto ciò che ho visto, imparato e vissuto in quel paese mi ha cambiata e ha anche cambiato il mio modo di viaggiare per sempre. E' stato allora che da turista sono diventata viaggiatrice! Abbiamo trascorso quasi tre settimane perdendoci tra le folli strade di Bangkok, la giungle, la bellissima isola di Phuket, la natura paradisiaca e le spiagge di Phi Phi e delle isole Similans. Forse era la gentilezza dei thailandesi, la natura straordinaria, il pensiero di sapere che essere così lontano da casa in un paese in cui la maggior parte delle cose a cui siamo abituati nelle società occidentali erano così diverse, ma mi sentivo piana di vita e voglio di esplorare non solo la Thailandia ma il mondo intero! Ero libera, curiosa, senza paura, stupita, eccitata con un senso di felicità mai provato prima.

Una volta rientrata a Londra non ho resistito. Dentro di me sentivo il bisogno di iniziare subito ad organizzare la mia prossima avventura! Avevo bisogno di stare in movimento, esplorare nuovi paesi, culture, parlare con persone che non avevo mai incontrato, sfidare me stessa ed uscire dalla mia comfort zone e vedere di cosa ero veramente capace. Ebbene, da quel momento ne ero certa. L'avevo preso, il Travel Bug e il desiderio irrefrenabile di viaggiare non mi avrebbero mai più abbandonato!



Girl sitting on a rock with James Bond island in the background in Phuket, Thailand
Io a James Bond Island nel 2016 in Thailandia

Come affrontare questa malattia del viaggiatore

Sembra una follia, ma per alcuni il desiderio di viaggiare potrebbe essere così forte da provocare un perenne stato d'ansia. In un certo senso l'ho anche sperimentato sulla mia pelle. Durante il lockdown mi sentivo come in una prigione da cui non potevo scappare. Quando ho sentito la notizia in TV che gli aeroporti sarebbero stati chiusi a causa del virus e non potevo viaggiare o andare a trovare il resto della mia famiglia a casa per chissà quanto tempo, mi ha profondamente colpito e il mio senso di Wanderlust continuava a crescere ogni giorno di più...

Credo che non ci sia una risposta diretta su come affrontare la malattia del viaggiatore. Molti cercano modi che gli consentano di lavorare da remoto per poter viaggiare a tempo pieno, altri provano a gestire come meglio possono le vacanze al lavoro, mentre altri ancora potrebbero decidere di prendendo un anno sabbatico, lavoro permettendo, e trascorrere un anno nel sud-est asiatico...

Personalmente, ho la fortuna di avere un lavoro che mi permette di 'scappare' spesso per brevi viaggi e di poter programmarne altri anche più lunghi (di solito non più di due settimane) almeno due o tre volte l'anno. Pertanto, quando non sono in viaggio, trascorro il mio tempo a programmare la prossima partenza, riuscendo a tenere a bada il mio desiderio di viaggiare.

Quindi un consiglio che posso darti se lavori a tempo pieno e non riesci a viaggiare spesso, ma sei stato affetto dalla malattia del viaggiatore, dedica il tuo tempo a pianificare il tuo prossimo viaggio, guarda vlog di viaggio, leggi libri e articoli sui luoghi che vuoi visitare e inizia a prepararti per la tua nuova avventura. Credimi, aiuta!

E se sogni di poter viaggiare a tempo pieno o magari semplicemente piu' spesso, non essere una di quelle persone che si sono convinte che viaggiare a tempo pieno sia impossibile. Lo è e come, e in migliaia lo stanno facendo, soprattutto grazie alla popolarità che lo smart working ha riscontrato con la pandemia.


Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e non va sprecato vivendo una vita che non senti tua!

Tuttavia, con idee del genere in mente, capisco che in molti potrebbero pensare che tutto quello che dici non abbia alcun senso, e che dovresti smettere di sognare e tornare sul pianeta terra. Quindi a volte puoi sentirti solo/a nel tuo mondo ma non permettere a tutto cio' di metterti i bastoni tra le ruote e rinunciare al tuo sogno...


Se hai bisogno di una piccola spinta, dai un'occhiata al mio post in riguardo qui, puoi anche trovarlo in fondo a questa pagina.


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